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Trento, 22 aprile 2009
Il caso:
Campagna elettorale le regole da rispettare

di Emma Di Girolamo, dal Corriere del Trentino 22 aprile 2009

Egregio direttore, mi rivolgo alle elettrici ed elettori della Lega Nord. Il 3 maggio andranno, legittimamente, a scegliere coloro i quali riterranno degni di sedere sugli scranni del Consiglio comunale di Trento. Mi preme però ricordare loro che la forza politica a cui fanno riferimento è l’unica che, pur vantandosi di portare avanti i bisogni della gente, della sicurezza, della legalità, dimentica, per prima, che le regole vanno rispettate, a partire da quelle più elementari. Ma si sa, un vecchio detto recita «da che pulpito viene la predica!».

So cosa vuol dire affrontare una campagna elettorale, e quanto lavoro ci sia dietro a uomini e donne che, volontariamente, (non paghiamo nessuno) danno il loro contributo, perché le loro idee e proposte vengano realizzate, e so anche quanto lavoro e fatica comporta l’affissione di manifesti che, in base a una legge, vengono assegnati alle forze politiche che partecipano direttamente e ad associazioni o a chi ne fa richiesta indirettamente.

Per la seconda volta — ma ce ne sarà una terza, una quarta ecc… — il comune di Trento si è visto costretto a coprire con fogli bianchi i manifesti «illegalmente» affissi dalla Lega, con dispendio quindi di denaro pubblico, non solo il mio, ma anche degli elettori della Lega. Le forze politiche e le associazioni sono costrette a ritornare sul posto per la riaffissione, con dispendio, ancora, di denaro, di carta e soprattutto di energia umana. L’ultima affissione, sempre «illegale» della Lega, ritraeva il volto della loro candidata sindaco che come donna (più sensibile e concreta, e ci speravo veramente) una volta preso atto, avrebbe dovuto, a mio avviso, far rimuovere immediatamente i manifesti dagli spazi che non le competono, e invece non si è vergognata (come invece avrei fatto io).

E brava la Lega! Io l’ho capito e anche i potenziali elettrici ed elettori, ne sono sicura, dov’è la «legalità leghista». Queste sono persone prepotenti, e in barba al rispetto, che invece il vivere civile vorrebbe, continuano ad agire «illegalmente».

Evidentemente la «legalità» abita da un’altra parte.

Ma la cosa più vergognosa è successa sabato 18 aprile: il camper della Lega sostava «illegalmente» — come sempre accade — perché priva di permesso. Chi vigilava il luogo, svolgendo il suo lavoro (in divisa, quindi pubblico ufficiale in quel momento) ha invitato i leghisti ad allontanarsi ma si è visto apostrofare con un «te paghen noi, vai dentro a leggere il giornale». Ma, attenzione, alla chiamata dei vigili sono scappati con la coda tra le gambe (forti con i pacifici e si diventa conigli quando la paura fa novanta). Giudicate voi!

Immaginate, per un solo istante, care elettrici e cari elettori della Lega nord, cosa accadrebbe se queste persone arroganti, prepotenti, e non aggiungo altro, (lo faccio fare a voi) dovessero rappresentarvi. Io credo, e ne sono convinta, metterebbero le mani sulla vostra città, senza chiedere il permesso a nessuno e neanche a voi. Per loro la cosa pubblica all’improvviso diventerà cosa privata.

Una campagna elettorale, deve essere, a mio avviso, sempre, serena, tranquilla (come la forza politica che con questa lettera rappresento) rispettando le regole che le leggi e le norme impongono, per permettere a chiunque di esternare il proprio messaggio elettorale, anche attraverso un manifesto.

Ma le ronde leghiste vigilano?

Emma Di Girolamo
segretaria organizzativa dei Verdi e democratici per Trento

 

Gentile signora Di Girolamo,

non entro nel dettaglio dei suoi rilievi: se i vertici della Lega Nord vorranno replicare, daremo loro spazio. Qui, dunque, affronto il discorso in termini generali, senza entrare nello specifico dei casi da lei segnalati.

In ogni campagna elettorale si registra qualche scorrettezza: proprio perché i partiti si affidano perlopiù ai militanti, a volte capita che qualcuno di loro, magari per eccesso di entusiasmo o per una sorta di spirito goliardico, vada oltre i limiti imposti dalla legge. Ai responsabili dei partiti, però, spetta il dovere di reprimere le violazioni e, quando non ci riescono, scusarsi e rimediare al danno.

Lei ha ragione. Le regole vanno rispettate sempre, non solo quando fa comodo. Chi si candida per governarci deve dimostrare di essere rigoroso con se stesso e con le proprie «truppe» prima che con gli altri. In caso contrario, la sua credibilità è fortemente minata.

Enrico Franco

 

      

vedi anche:

elezioni comunali
di Trento

3 maggio 2009

 
   

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